Chi trova un amico…

Hi teachers! Rieccomi dopo un po’ di tempo ☺️

Gli ultimi mesi sono stati molto intensi. Il passaggio alla scuola media rappresenta per me un dono e una sfida quotidiana. Tra nuove esperienze, nuovi argomenti e nuovi colleghi scopro e conosco studenti più grandi. E mi viene decisamente da pensare che il detto “Bimbi piccoli, problemi piccoli … Bimbi grandi, problemi grandi” sia davvero molto realistico.

Alunni che crescono sotto i miei occhi, diventando adolescenti in tempi davvero brevissimi e con sentimenti che fanno fatica a delinearsi, ma travolgono con la forza di un uragano.

Questo nuovo mondo accompagna le mie giornate e le mie scelte didattiche. Vi racconto con piacere un’attività che ho condotto in una classe terza negli ultimi giorni. La scelta di trattare l’argomento dell’amicizia non è stato per nulla casuale, rispondendo all’esigenza e al desiderio di fare riflettere gli alunni su alcuni comportamenti poco inclusivi avuti negli ultimi giorni nei confronti di una compagna di classe. Buona parte dei miei colleghi hanno affrontato direttamente la questione con i ragazzi coinvolti, ma io ho pensato che potesse essere utile ampliare l’argomento, affrontandolo in modo indiretto con un’attività in lingua, così da coinvolgere tutti gli studenti.

Il percorso dal titolo THE BEST OF FRIENDS – tratto dal volume edito Cambridge, Pairwork and Groupwork – ci ha permesso di parlare in modo semplice di quali siano gli aspetti caratteriali che cerchiamo nell’amico ideale.

La prima attività consiste nel mettere in ordine 10 aggettivi (funny, loyal, good-looking…) in ordine di rilevanza. A coppie, gli alunni devono confrontarsi su quelli che sono le qualità più importanti. È stato molto interessante evidenziare quanto simili fossero le loro opinioni, a discapito dei contrasti che sembrano essere al centro delle loro giornate.

Successivamente, abbiamo letto le lettere scritte da due amiche alla rubrica di una rivista immaginaria, alla ricerca di consigli. Nonostante un’amicizia di lunga data, infatti, le due ragazze manifestano una certa difficoltà nel gestire questo rapporto che inevitabilmente si evolve e cresce con loro.

Questo breve percorso si è concluso con tante piccole ma intense lettere che ognuno dei miei studenti ha scritto ad entrambe le “nostre amiche di penna”, dispensando consigli su come poter salvare un’amicizia.

Il feedback è stato molto positivo e penso abbia rappresentato un utile momento di riflessione per molti alunni, soprattutto per chi fa fatica a far sentire la propria voce.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Post